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Pubblicato Lunedì 8 Giugno 2009 Notizia Precedente ] [ Notizia Seguente ]
 
 

Difesa del litorale apuano
Al via progetto di difesa a mezzo geotubi della spiaggia di Marina di Massa tra Ronchi e Cinquale
- Lunedì 8 Giugno 2009 - 17:31 -

Parte sul litorale apuano un progetto destinato a fare scuola. Provincia e Regione unite per l’inizio dei lavori. Anche la Banca Asiatica per lo sviluppo interessata alle esperienze che amministratori e mondo universitario stanno realizzando a Marina di Massa

“Siamo ormai vicinissimi all’avvio dei lavori per realizzare un progetto sul quale l’Amministrazione provinciale sta lavorando fin dal 2003. Assieme alla regione Toscana stiamo impegnando ingenti risorse per un intervento unico nella nostra regione, che sarà oggetto di studio e di interesse per i moltissimi comuni le cui spiagge sono sottoposte ad erosione e che potrebbe diventare, un elemento di promozione per il nostro territorio, attraverso il quale dimostrare le capacità e le competenze con le quali abbiamo saputo intervenire”.

Questo uno dei passaggi più significativi dell’intervento svolto da Loris Rossetti, assessore ai lavoro Pubblici della Provincia di Massa Carrara, a conclusione del convegno Opere di difesa della costa Apuana: iniziano i lavori”, che si è svolto a CarraraFiere nell’ambito di Balnearia il salone dedicato alle attrezzature e strutture per spiagge e stabilimenti ( 1 – 5 marzo).

Aveva aperto i lavori Marco Betti, assessore regionale all’ambiente, sottolineando che, di fronte ad un’emergenza come quella dell’erosione “oggi siamo di fronte all’avvio di un progetto condiviso da tutti gli attori pubblici e privati del territorio. Sarà a bassissimo impatto ambientale e rispetterà al massimo le attività esistenti. Vogliamo, prima di tutto, andare incontro alle aspettative del territorio al quale la spiaggia è indispensabile per le attività turistiche ormai consolidate”.

Enzo Pranzini ( docente all’Università di Firenze, Dipartimento Scienze della terra) ha ripercorso la storia degli interventi effettuati sula costa di Marina di Massa che è diventata oggetto di studio per quanti devono affrontare problemi erosivi (oltre il 40% delle italiane è soggetto a questo fenomeno diffuso però in tutto il mondo), ricordando che, grazie alle esperienze maturate, oggi addirittura la Banca Asiatica dello sviluppo ha manifestato grande interesse ad acquisire informazioni da trasferire su interventi programmati in India. Pranzini ha ricostruito e illustrato con numerosi istogrammi, la storia di un fenomeno erosivo che interessa fin dalla fine dell’ottocento il tratto di costa che va dalla foce del Magra fino a Poveromo e che ha portato ad un arretramento di ben settecento metri della linea di costa sulla foce del Magra ma che si è estesa anche su diversi tratti del litorale. L’area più colpita è stata quella di Marina di Massa dove, fino dalla fine degli anni settanta, si è intervenuti con metodi diversi fino a quelli attuali ma i risultati sono stati monitorati scientificamente solo negli ultimi anni. È una storia lunga, che parte dalle difese costiere rigide per arrivare agli interventi morbidi. Una case history molto interessante, una “lezione” che fa della costa apuana un esempio da studiare. “Gli ultimi interventi, basati sul posizionamento di barriere sommerse fatte con sacchi in tessuto riempiti di sabbia ha dato buoni risultati perché consente l’afflusso di sabbia verso la costa, dunque – ha detto Pranzini - si proseguirà con questa filosofia e con un monitoraggio costante sui risultati”.

Tempi e metodi del progetto sono stati illustrati nel dettaglio da Giuliano Arrighi, responsabile del progetto di riequilibrio della costa per la provincia di Massa Carrara, che ha fornito a anticipazioni sulla gara per la realizzazione dei lavori che avranno un importo complessivo di circa quindici milioni di Euro. Sono pervenute dodici proposte e dieci ditte sono state ammesse alla gara senza riserve mentre una lo è stata “con riserva”.

“Un’apposita commissione valuterà le singole proposte dal punto di vista tecnico e della fattibilità - ha detto fra l’altro Arrighi nel suo intervento - tenendo conto di alcuni elementi prioritari: primo fra tutti quello dei tempi di realizzazione che non dovranno superare i due anni ma sarà essenziale anche il rispetto della tipologia di sabbia che dovrà essere apportata. Dovrà avere caratteristiche chimiche, fisiche ed estetiche identiche a quella esistente per non creare difformità cromatiche e per rispettare l’identità della spiaggia preesistente”.

I lavori inizieranno prima dell’estate 2009 si baserà sul posizionamento di geotubi in tessuto che verranno riempiti di sabbia ed immersi ed interesserà, in questa prima fase, un tratto di circa un chilometro fra la foce del torrente Versilia e quello del Poveromo. Previsto anche l’apporto di sabbia per reintegrare i tratti già degradati con un solo obiettivo: fermare l’erosione, stabilizzare le spiagge e favorire il loro ripascimento naturale.


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