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Storie » Big bay paradiso nel vento

Pubblicato Mercoledì 31 Gennaio 2007 da giudongiu

Tre, tre sono i mesi che mi hanno visto in Sud Africa, nella terra dell'arcobaleno come viene chiamata, tre mesi che mi hanno segnato come una marchiatura a fuoco.

Inutile parlare delle surfate con le foche, degli spot condivisi con delfini e squali, delle balene, delle serate con gli amici al 'blu peter' cercando di trangugiare più tramonti che kilkennies alla spina e delle mattine ad aspettare il sorgere del sole sulla battigia alla ricerca di denti fossili che enormi squali hanno lasciato durante i millenni andando a morire davanti a Robben Island. E il Vento....... Wow............ Il vento come una sinfonia in crescendo, come una mandria di cavalli lanciata al galoppo, annunciato con la tovaglia di nuvole che si affaccia dalla Table Mountain, sin dal primo pomeriggio a schiaffeggiare la spiaggia con tutto ciò che la calpesta fino a raggiungere 35-40 rabbiosi nodi. E come la salsa negli hot dog della nonnetta del chiosco presente nel parcheggio forse dai tempi dei denti fossili le Onde a condire tutto il resto, magnifiche, posssenti, sono li solo per ricordare a tutti noi quale rispetto dobbiamo all'Oceano e la devozione al Dio Nettuno per doni di questa portata. Ho la certezza e la presuzione di essere capito solo dagli amici con cui ho avuto la fortuna di avere condiviso vento, Oceano e questa avventura sulla terra dell'arcobaleno. Poi all'improvviso la fine del sogno e l'inizio dei problemi per il viaggio di rientro, mille borse, mille scuse con le compagnie aeree per non pagare la gabella per la nostra attrezzatura, vele stipate in posti impensabili e nastro adesivo per nascondere alla vista di spietate hostess di terra loghi e marche stanno li per ricordarci il paradiso alle nostre spalle ed il ritorno ai lidi abituali ad aspettare vento ed onde che puntuali non arriveranno.

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